Travel Tips – Iceland Roadtrip

Roadtrip in Islanda? Fatto.

Quest’estate ho deciso di risolvere il problema dell’eccessivo caldo in Italia con una fuga verso la decisamente più fresca Islanda.

8 giorni in auto, 2500 chilometri.

Che giro ho fatto? Quali tappi suggerisco come imperdibili e quali meno?

Ve lo racconto nel mio diario di viaggio qui sotto.

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DAY 1

Dopo un atterraggio in notturna e un’accoglienza da parte del vulcano in eruzione perfettamente visibile dalla strada verso la città, la prima giornata inizia con un walking tour di Reykjavik.

Un’ora e mezza potrebbe bastare per questa prima passeggiata, ma contatene due abbondanti per includere l’inevitabile pit stop numero 1 in un qualsiasi negozio di souvenir dove perdersi nell’indecisione tra un maglione di lana islandese e un paio di guanti super kitsch (ma che si riveleranno i vostri migliori amici per gran parte del viaggio).

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Si prosegue con il tour del Circolo d’Oro, a un’ora a nord della Capitale:

  • un’oretta per passeggiare al Thingvellir National Park, nella faglia tra la placca tettonica euroasiatica e quella nord americana (unico luogo al mondo dove le placche si incontrano sopra il livello del mare)
  • un’oretta di strada in auto
  • mezz’oretta al sito di Geysir, che ha dato il nome a tutti i geyser del pianeta (nice to know: in verità Geysir oggi è ostruito dalle troppe pietre lanciate dai turisti, ad essere ancora funzionante è il vicinossimo Strokkur). Il consiglio in più: questo è l’unico sito del Circolo d’Oro con una buona caffetteria e anche un bistro di design, se dovete prevedere una pausa pranzo non al sacco fatela qui!
  • altri quindici minuti e ci si trova davanti al meraviglioso spettacolo di Gullfoss, la “cascata d’oro”, anche chiamata “regina delle cascate” per la sua maestosità. Con i suoi due salti di 11 e 21 metri e la stretta gola in cui termina è un fenomeno naturale che lascia a bocca aperta anche il turista meno amante della natura. Contate una mezz’oretta abbondante tra camminata panoramica e cammInata fino in prossimità del primo salto.

Fine della prima giornata di scoperta di quest’Islanda dalle mille facce. Non resta altro che guidare fino al Selfoss Hi Hostel, lanciarsi in una doccia bollente e dedicarsi alla preparazione della cena nella cucina in comune dell’ostello.

DAY 2

Partenza presto da Selfoss (tappa obbligata causa carenza di sistemazioni altrove, ma sarebbe stato perfetto anche fare tappa serale di nuovo a Reikjavik) in direzione penisola di Snaefelness.

Una lunga strada drittissima con da un lato monti e cascate (e il ghiacciaio Snaefellsjokull nascosto tra le nuvole) e dall’altro scogliere a picco sull’oceano in tempesta.

Tappe obbligate:

  • Mezz’oretta alla spiaggia di Ytri Tunga per l’avvistamento delle foche
  • Mezz’oretta al Raudsfelgia Canyon dove ci si arrampica per un pezzo tra le rocce e poi ci si addentra nella gola dove la leggenda narra che Bárður getto il nipote Rauðfeldur,colpevole di aver spinto la cugina su un iceberg alla deriva fino in Groenlandia
  • Pausa pranzo ad Arnastapi, paesino di case estive con due deliziose caffetterie, un viewpoint con il monumento a Bardur Snaeffelsas, il mito mezzo uomo e mezzo orco che protegge la penisola a cui ha dato il nome, un altro monumento a Jules Verne (il libro “Viaggio al centro della terra” parte infatti proprio dal cratere del vulcano Snaefeljokul) e un minuscolo porticciolo
  • Da qui se il tempo e bello si potrebbe intraprendere la passeggiata fino ad Hellnar (due ore e mezza totali andata e ritorno), se invece diluviasse come nel nostro caso si può sempre arrivare in auto fino al Londrangar Viewpoint, con vista su due pilastri di campi di lava su cui si infrangono le onde
  • Ultima mezz’oretta alla Djupissandlor Beach, con il relitto del motopeschereccio Ending naufragato qui nel 1948 e quattro enormi pietre che leggenda narra fossero usate per misurare la forza dei marinai prima di assoldarli sulle navi (la pietra più pesante? Si chiama Maciste. Quella più leggera? Inetto. 😉
Raudsfelgia Canyon - Iceland Roadtrip
Raudsfelgia Canyon – Iceland Roadtrip

Tra una tappa e l’altra considerate venti minuti ogni volta e un’ora per risalire la penisola al termine. Qui ci si può fermare per una tisana o una porzione di fish and chips a Stikkisholmur, un porticciolo con alcune casine colorate. Ci si aspettava di più, onestamente niente di che.

Ottima sopresa invece la Dalakot Guesthouse, a Budardalur, dove ci siamo fermati per una cena improvvisata. In mezzo al nulla, vista mare, un locale moderno con un’ottima cucina e prezzi decisamente accettabili per gli standard islandesi.

Good to know: la strada da Stikkisholmur a Budarsdalur è uno sterrato continuo ma costeggiando un fiordo dove, tra scrosci di pioggia e arcobaleni sparsi qua e là è sembrato di attraversare il paesaggio magico di una delle saghe così in voga in questo Paese.

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From Stikkisholmur to Hvammstangi – Iceland Roadtrip

Tempo di chiamarsi soddisfatti per la seconda giornata e guidare un’ultima ora fino a Hvammstangi (anche qui scelta ostello abbastanza obbligata dalla scarsa disponibilità di alloggi disponibili).

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Hvammstangi – Iceland Roadtrip

 

DAY 3

Ci si sveglia nel magico fiordo di Hvammstangi e si inizia subito con una passeggiata al Kolungjufur Canyon.

Kolungjufur Canyon - Iceland Roadtrip
Kolungjufur Canyon – Iceland Roadtrip

Si parte poi alla volta di Glambauer, la più grande fattoria di torba del Paese, abitata fino agli anni Cinquanta. Qui vale la pena prenotare in anticipo il pranzo nella caffetteria tipica: sandwich al salmone affumicato, zuppa di agnello e dolcetti tipici della tradizione islandese in un’ambiente che sembra trasportarti immediatamente in un’altra epoca.

Glambauer - Iceland Roadtrip
Glambauer – Iceland Roadtrip

Ultima, ma non certo per importanza, tappa della giornata: Hauganes. Da qui parte l’escursione per andare a vedere le balene: due ore e mezza in mare (nessun bisogno di xamamina se non tira troppo vento, non preoccupatevi) e la possibilità di vedere non una, non due, ma anche molte più balene vicinissime all’imbarcazione. Un’emozione inaspettata.

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Anche qui il consiglio mangereccio in più: fermarsi poi per cena al Baccalà Bar davanti l’approdo: interni accoglienti, arredi ispirati alla caccia delle balene e, ça va sans dire, un ottimo baccalà al forno come piatto forte.

Si guida ancora un’oretta e si arriva nella magica Siglufjordur: un gioiellino tra monti e mare, con due ristorantini deliziosi (Torgiø e Rauøka) e una selezioni di hotel di design ancora più deliziosi, per tutte le tasche: dalla Salt Guesthouse al Siglunes Hotel fino al meraviglioso Siglo Hotel.

Una passeggiata lungo il porto al calar del buio come conclusione più che degna per la terza – e finora migliore – giornata di roadtrip islandese.

Siglufjordur - Iceland Roadtrip
Siglufjordur – Iceland Roadtrip

 

DAY 4

Risveglio a Siglufjordur e subito visita al Museo dell’Aringa che attraverso diverse ricostruzioni (inclusa un’intera imbarcazione da pesca) racconta la storia di questo paesino che un tempo era definito la “klindike delle aringhe”, poi andato in relativo declino a causa della scomparsa dei questo pesci dal 1969.

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Museo dell’Aringa – Siglufjordur

Si prosegue risalendo il fiordo e poi riprendendo la Hiringvellur fino a Godafoss, spettacolare cascata visibile sia dal lato est che dal lato ovest con diversi scorci, tutti ugualmente meritevoli. Calcolate almeno due orette qui, anche perchè il visitor center conta un bazar ricco di souvenir di tutti i tipi e una caffetteria dove è possibile fermarsi per una pausa pranzo.

Godafoss - Iceland Roadtrip
Godafoss – Iceland Roadtrip

Tappa successiva: io suggestivo spettacolo lunare di Hverir, sito geotermale ricco di pozze sulfuree dove sempre letteralmente di trovarsi su un altro pianeta.

Hverir - Iceland Roadtrip
Hverir – Iceland Roadtrip

Il modo migliore per rilassarsi a fine giornata? Qualche ora alle terme di Myvatn (da prenotare online in anticipo). Nice to know: attenzione a gioielli, occhiali e capelli tinti, che potrebbe non reagire molto bene allo zolfo. Lato positivo: la caffetteria in loco è molto ricca e si presta benissimo per un aperitivo rinvigorente a fine esperienza.

Myvatn - Iceland Roadtrip
Myvatn – Iceland Roadtrip

La giornata termina rientrando su Akuryeri, il secondo centro abitato d’Islanda, dove si può scegliere tra un’ampia varietà di ristorantini e guesthouse per concludere la giornata. E andare a riposarsi in attesa di un’altra giornata.

Halllandsness Apartments - Akuryeri
Halllandsness Apartments – Akuryeri

(Piccola nota di servizio: le tappe di questa giornata e di quella successiva sono anche qui state dettate dalla disponibilità delle strutture: in verità non sarebbe stato necessario tornare indietro ad Arkuryeri altrimenti).

DAY 5

Ci si sveglia nel meraviglioso contesto degli Hallandness Apartments, villette di design super accoglienti sulla baia davanti ad Akuryeri.

Colazione vista mare e poi partenza per ritornare nella zona del lago Myvatn, questa volta per vedere altre tappe saltate il giorno prima:

  • Grotaja, la grotta dove hanno girato una celebre scena di Game of Thrones, (considerate giusto il tempo di una foto per i più fan della serie)
  • Krafla, la zona geotermica dove vale l pena considerare tre stop: il Viewpoint con camminata di mezz’oretta per ammirare dall’alto il laghetto smeraldo che si è formato nel cratere del vulcano Viti (letteralmente “Inferno”), la camminata nel campo di lava formatosi dopo l’eruzione durata dal 1975 al 1982 (un’oretta totale andata e ritorno) e la visita alla Visitor Center della centrale geotermica, dove poter scoprire qualcosa di più sulla produzione di energia islandese (pensate che in Islanda il 31% dell’energia proviene da fonti geotermiche, rispetto a una media mondiale del 3%) sorseggiando un caffè caldo offerto a tutti gli ospiti
Grotaja - Iceland Roadtrip
Grotaja – Iceland Roadtrip
Krafla- Iceland Roadtrip
Viti- Iceland Roadtrip

Ci attende un’ora di guida (metà in strada sterrata non agevolissima) per giungere a Dettifoss, la cascata più potente d’Europa con i suoi 400 metri cubi d’acqua al secondo. Anche qui considerate un’oretta tra andata, ritorno, un paio di foto e una serie di “Wow” ripetuti. Stupefacente.

Dettifoss - Iceland Roadtrip
Dettifoss – Iceland Roadtrip

La giornata si conclude al Theusid Hotel di Egillstadir: ostello decisamente tipico, per gli arredi della sala comune e la caffetteria con quel giusto tocco di kitsch che male non fa. Va messo in conto però di dormire in 12 in una camera da 10mq dove l’ossigeno per forza di cosa esaurisca alla prima ora di (tentato) sonno. Ma in fondo anche questo fa parte dell’”experience”.

DAY 6

Due sole tappe in questa giornata, un po’ per decomprimere dopo tanti giorni intensi.

Si inizia guidando lungo il fiordo fino a Seijdifsjordur, il più famoso paesino dei fiordi orientali. La celebre strada arcobaleno che porta alla chiesetta azzurra, alcunI negozietti di arredamento tipico e poi la paesseggiata fino a Tvinsongur, l’opera d’arte realizzata dall’artista tedesco Lukas Kühne per riprodurre diverse tonalità delle melodie tipiche islandesi (non imperdibile, considerando che la passeggiata per arrivarci prevede un chilometro di salita bella pendente).

Seijdifsjordur - Iceland Roadtrip
Seijdifsjordur – Iceland Roadtrip

Pomeriggio invece a Hengifoss, una delle cascate più alte d’Islanda, raggiungibile con cinque chilometri (andata e ritorno) di trekking tra paesaggi meravigliosi (favoriti anche dal cielo blu e dal sole – finalmente).

Hengifoss - Iceland Roadtrip
Hengifoss – Iceland Roadtrip

Tempo di proseguire verso Fossardadlur lungo una strada lungo il fiordo tra monti così suggestivi da lasciare a bocca aperta.

La notte la si trascorre alla Fossardadlur Guesthouse, una mino fattoria letteralmente in mezzo al nulla ma perfettamente arredata all’interno. Un’altra buonanotte magica.

DAY 7

Giornata dedicata a ghiacciaio e iceberg.

Prima passeggiata davanti agli iceberg della Jokursarlon fino alla Diamond Beach, poi giro in gommone nella vicina e più piccola Fijarsarlon (il giro era possibile anche nella prima, ma fully booked: l seconda però è stata ugualmente emozionante, portandoci vicinissimo ad alcuni iceberg e alle pareti del ghiacciaio).

Jokursarlon - Iceland Roadtrip
Jokursarlon – Iceland Roadtrip
Fijarsarlon - Iceland Roadtrip
Fijarsarlon – Iceland Roadtrip

A seguire avrebbero dovuto esserci il breve trekking di un’ora nel parco nazionale di Skaftatell, sempre alla base del ghiacciaio, e un pit stop al Fjaorarglijufur Canyon, saltati però per eccessiva stanchezza.

Ultima tappa della giornata: la spiaggia nera di Raynisfjara, con le sue colonne di basalto nero e le onde alte che si spezzano sulla spiaggia. Si cena lì, nel ristorantino Black Beach: vista arco di Dorhyaley e piatti caldi oltre le aspettative.

Raynisfjara - Iceland Roadtrip
Raynisfjara – Iceland Roadtrip

Pronti per andare a dormire in posti sparpagliati vista la carenza di disponibilità di tutta questa regione (consigliabile prenotare con largo anticipo per riuscire a trovare posto, soprattutto se si è in un gruppo abbondante).

DAY 8

Risveglio in zona Vik e subito una gita a Skogafoss, cascata che si può ammirare sia dal basso che dall’alto, con una salita di circa 509 scalini.

Skogafoss - Iceland Roadtrip
Skogafoss – Iceland Roadtrip

Due possibili prosecuzioni per la giornata: c’è chi fa il trekking di sette chilometri totali a Solheimasandar per andare a vedere il relitto dell’aereo, chi invece si dirige a Skakalot, delizioso hotel cottage con ristorantino alle pendici dei monti e soprattutto maneggio per poter fare un tour a cavallo di un’ora o tre ore fino alle cascate.

Rientro a Reykjavik per un pranzo al porto (consigliati sia Segrefin che Host) e un ultimo giro della città: una passeggiata intorno al lago, la salita sul campanile della chiesa per ammirare il panorama dall’alto, il lungomare con la scultura del Sun Voyager e poi qualche immancabile tappa shopping nei negozi di souvenir su Laugavegur per portarsi a casa un ricordo del viaggio.

Sun Voyager - Reykjavik - Iceland Roadtrip
Sun Voyager – Reykjavik – Iceland Roadtrip

La sera si potrebbe trascorrere sempre in città provando un altro dei ristoranti consigliati dalle guide, nel nostro caso è stato meglio prenotare il Konvin Hotel vicino all’aeroporto visto il volo del mattino dopo all’alba (l’hotel ha il suo bistrot interno per l cena, apre la colazione dalle 4 di mattina e offre il servizio navetta gratuito per l’aeroporto – prenotabile in anticipo).

Fine di un viaggio da 8 giorni valso come 20. Dire che è stato riposante sarebbe una bugia, ma la magnificenza della natura in tutte le sue declinazioni osservata per tutto il tempo rimarrà nella memoria.

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Se volete prendete appunti, sia mai che l’estate prossima non decidiate di partire anche voi alla volta di Reykjavik.

Unico consiglio da parte mia: fate in modo di pianificare almeno qualche giorno di vero relax, caldo e sole al rientro. Potreste averne vagamente bisogno.

 

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